Non è la fine del mondo
Eccoci arrivati a Rovaniemi, da qui in su abbiamo la speranza di poter vedere l’aurora boreale sopra la nostra testa ogni sera, ma scopriamo ben presto che il meteo non è dalla nostra parte e perciò la stessa sera dopo aver mangiato un buon piatto di pasta decidiamo di uscire con ben -18 gradi alle nove di sera perche questa sarà l’unica sera in cui potremo vedere l’aurora. Su consiglio del nostro host Eero, che con un gesto alla Usain Bolt indica il cielo e ci dice “look the stairs” per dirci che questa sera si potrà ammirare l’aurora. Ci addentriamo così a piedi in un bosco che ci porterà a una torretta di legno, detta Belvedere proprio per il bellissimo panorama che si può ammirare e per la visione dell’aurora che si ha da quassù, il vento che tira è freddissimo tanto da congelarci la faccia (unica parte del corpo scoperta) continuiamo così nella nostra missione “o stasera o mai più”. Arriviamo in cima grazie all’illuminazione di una grande torcia a led, comprata poco prima in un supermarket, e sopra di noi si apre uno scenario meraviglioso e emozionante, è l’aurora, ce l’abbiamo fatta !!! Per la maggior parte del tempo il colore prevalente è il verde, immaginate una via lattea verde che però non si limita a mostrarsi in tutta la sua bellezza, ma letteralmente danza sopra le vostre teste, abbiamo anche avuto la fortuna di vedere un momento in cui era talmente forte da essere di colore rosa .. è indescrivibile, tutti dovrebbero avere la fortuna di vederla almeno una volta nella vita. (Non possiamo mettere foto relative all’aurora perché sono state scattate con la macchina fotografica e momentaneamente non possiamo trasferirle)
Il giorno seguente visitiamo il centro turistico di Rovaniemi e attraversiamo con gioia il circolo polare artico dove si dice che Babbo Natale viva ed infatti l’attrazione principale della città sono proprio lui e il suo villaggio, troviamo un piccolo ristorante a forma di grande capanna fatto interamente in legno e ci fermiamo per gustare dopo poco un buonissimo salmone cotto alla brace su di un camino posto al centro della capanna, il salmone più buono del mondo!!!! Torniamo a casa, ci rilassiamo e mangiamo poi a letto presto domani si va a slittare con gli hasky.
Ci svegliamo con molta calma, coscienziosi del fatto che Enontekio oltre a una fantastica slittata trainati dagli husky non potrà offrirci molto altro, ci concediamo così una giornata di relax. La Hetta Husky è una splendida fattoria dedicata alla cura degli animali e degli husky nello specifico, si prendono cura di loro in maniera rispettosa e con amore, cosa non da tutti in un posto dove questo tipo di safari avventura è diventata una cosa mainstream. La gita si svolgerà, a nostra sorpresa, in maniera ‘autonoma’, infatti saremo noi a guidare le slitte, ci sembrava strano che il ragazzo nel mostrarci la vita all’interno della fattoria si dilungasse così tanto sulle modalità di guida di una slitta. Che dire, è stato bellissimo, oltre che congelante, così dopo 4 chiacchiere con gli altri partecipanti al safari, che dopo aver visto la nostra targa italiana ci pongono le solite domande di rito e ci consegnano gli altrettanto soliti “you are crazy” ripartiamo verso l’hotel, speranzosi, pieni d’entusiasmo fino al midollo, ma senza aver fatto i conti con il meteo.
La mattina successiva partiamo alla volta di Kvalsund, cittadina a 150km da nordkapp, dopo aver oltrepassato il confine norvegese decidiamo di fermarci per una pausa pranzo nella cittadina di Alta, e come per magia, una volta finito di mangiare e avviato la macchina il meteo cambia, da giornata soleggiata com’era stata fino ad allora muta in una tempesta di neve che ci accompagnerà fino a Kvalsund, costringendoci a guidare guardando i paletti rossi indicanti il bordo stradale con una velocità media che oscillerà tra i 20 e i 30 km/h. Arrivati a Kvalsund troviamo Sascha, il nostro host, e Hussy, il suo gatto obeso, (Sascha ci racconterà che pesa 10kg), che ci offrono subito un the e qualche biscotto, ma dopo una chiacchierata veloce, con lievi deviazioni culinarie nel discorso, Sascha ci dà una pessima notizia, la strada per capo nord è chiusa a causa delle pessime condizioni climatiche.
Così andiamo a letto scoraggiati ed abbattuti e con una leggera speranza per il giorno dopo che ci porterà a provare a raggiungere il tetto d’Europa nonostante le indicazioni del nostro host, ma ci farà scontrare contro una signorina bionda, vestita con tanto di mimetica e fucile, che sorveglia in pianta stabile le sbarre che serrano la il proseguo della E6. Quando scendo per chiederle quando riapriranno la strada mi sento rispondere “i don’t know, it dependends from the weather, maybe in 1h or in 5h”, tornati a casa controlleremo per tutto il giorno sul sito delle strade norvegesi gli sviluppi della vicenda ma con nessuno spiraglio in positivo, capo nord rimarrà un puntino a 100km da noi. A nostro favore possiamo dire che solo una tempesta di neve e i militari hanno potuto fermarci! Anche se abbiamo un pol’amaro in bocca sappiamo che capo nord è la scusa per compiere un bellissimo viaggio che ci sta portando a spasso per l’Europa, ed è infatti con questo in mente che il giorno successivo ripartiamo verso le bellissime isole LOFOTEN, chissà cosa ci aspetterà 😉
Ciao ragazzi ottimo articolo, descrizione vivida. Peccato non avere raggiunto capo nord, ma non fa niente, è un viaggio fantastico, approfittatene per vedere il massimo che potete prima di rientrare nel quotidiano
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