Londra ha un posto per tutti

Londra ha un posto per tutti

Maggio 4, 2018 2 Di mircodilernia

Lo so, lo so, qualche giorno fa ero qui a parlarvi di quanto fossi scettico riguardo a Londra, vi confessavo di non nutrire grosse aspettative per la capitale inglese e di non esserne mai stato particolarmente attratto. Beh, non giudicate le mie parole come le parole di un povero viaggiatore, malato di wonderlust, in aeroporto sulla via del ritorno, sono solamente la pura verità.

Il titolo dell’articolo é più che mai appropriato, proprio perché é questa la sensazione che Londra sa trasmettere, quella d’avere un posticino, seppur minuscolo e costoso, proprio per tutti. Sì, perché qui non importa a nessuno che lingua parli, di che colore é la tua pelle o cosa ti piace mangiare, sarai sempre il benvenuto! (e di sicuro riuscirai a trovare un ristorantino che cucina esattamente il piatto che vuoi mangiare).

Ed é proprio così che la capitale Inglese é diventata nel corso degli anni la paladina del multiculturalismo in Europa, accogliendo persone da ogni dove, dando loro una casa e un lavoro, in definitiva, dandogli una possibilità. È stato un esperimento sociale, unire persone provenienti da tutto il mondo in un’unica città. L’esperimento é riuscito? La capitale inglese é l’esatto esempio di come persone diametralmente diverse possono vivere gomito a gomito, ognuno di loro con un bagaglio culturale differente, ognuno di loro contribuendo nel suo piccolo alla costruzione di una città fantastica.

Una città che divide il mondo in est e ovest.

Una città in cui puoi mangiare cibo indiano di fianco a un piatto di cibo senegalese

Una città che ti dà la possibilità di farsi vedere a 135 metri d’altezza

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Una città che ti fa visitare i suoi musei in maniera del tutto gratuita, perché la cultura è di tutti, e per tutti.

Ora che sono arrivato alla fine di questo mio piccolo, ma intenso, viaggio mi trovo a tirare le somme, e come al solito torno a casa diverso, con la consapevolezza sempre maggiore che la diversità non é un ostacolo, come spesso vogliono farci credere, ma un punto di partenza.