Algarve 2018
L’Algarve, la regione meridionale del Portogallo, è una di quelle terre difficili da raccontare, al primo impatto, forse anche per tutti gli articoli che si vedono sbocciare come margherite in primavera sui giornali di viaggi e sui blog italiani, può sembrare come una terra paradisiaca. Ma come un’uovo, è solo togliendole il guscio d’aura che le si costruisce intorno che rivela la sua vera natura.
Questa non è una terra qualunque, anonima, asettica. E’ una terra che si può far amare o odiare, o a tratti puoi provare entrambe le sensazioni allo stesso tempo. Non stiamo parlando di qualcosa di liscio, qualcosa di innaturale, l’Algarve è una scogliera ruvida, con acque che non sempre invogliano a fare il bagno, dirupi di roccia calcarea a picco sull’oceano, quello stesso oceano che ci separa dall’America, e che a guardarlo da qui sopra spinge a forza quella sensazione di paura all’interno dei nostri cuori, come a volerci intimidire di fronte alla sua vastità.
L’Algarve lo puoi odiare per mille ragioni. Non ho mai passato un giorno in questa regione senza percepire la brezza proveniente dall’oceano, brezza che spesso diventava insistente all’inverosimile, capace di farti cambiare spiaggia per scappare dalle folate di sabbia che ti arrivano addosso. Per quel “niente” sterminato, km e km a dividere un paese dal successivo. L’acqua dell’oceano a tratti così fredda da ricordarti i ghiaccioli che hai lasciato a casa in frizer prima di partire. Le cipolle e l’aglio così usati, ed abusati, nella cucina portoghese.
Ma d’altra parte lo puoi anche amare per altrettante mille ragioni. La cucina, così diversa e così simile a quella mediterranea. Le spiagge capaci di regalarti scenografie uniche, con scogliere alte decine di metri a strapiombo sull’oceano. Grotte scavate dal tempo e dal mare, la maggior parte raggiungibili solamente via mare. La possibilità di camminare per km e km sulle scogliere assaporando dei panorami unici, con la roccia calcarea che assume colorazioni sempre diverse, partendo dal grigio/bianco fino a raggiungere il rosso vivo. La gente del posto, sempre disponibile ad accoglierti, trasmettendoti la sua calma e il suo stile di vita rilassato, decisamente più rilassato del nostro. Il sole, così forte da bruciare la vegetazione e farti sentire continuamente il bisogno irrefrenabile di bere.
Insomma, dimenticatevi la pioggia, il verde della vegetazione e il mare cristallino della Sardegna ed aprite le porte ad alcune delle scogliere più belle che potrete mai vedere, un clima mite, un popolo accogliente, una cucina regionale davvero d’alto livello e dei paesini capaci di stupirvi ad ogni angolo.
In quest’articolo ho cercato di spiegarvi i punti di forza di questa regione senza omettere i punti deboli che ho registrato durante la mia visita. Nelle prossime settimane scriverò degli articoli più dettagliati riguardo all’itinerario che abbiamo seguito e le città e le spiagge che abbiamo visitato.
E voi? Siete mai stati in Portogallo? Cosa ne pensate dell’Algarve?
Noi abbiamo semplicemente amato questo terra, compreso il vento che ci ha regalato una temperatura perfetta e la cucina locale 🙂
Hai ragione, é davvero una terra piena di bellezze, culturali e cosa ancora più importante, culinarie😉