Lasciatevi stupire da Lisbona

Lasciatevi stupire da Lisbona

Settembre 1, 2018 6 Di mircodilernia

Lisbona è Decadente. Nei giorni precedenti alla scrittura di quest’articolo ho provato a riflettere su una parola che potesse descrivere al meglio Lisbona, solo una parola che racchiudesse l’animo della città e che al contempo riuscisse ad esaltarla. Decadente è la parola perfetta.

Il mitico Eletrico 28

Decadente, inteso nel senso positivo del termine, come se stesse cambiando il suo modo di pensare, abbandonando le vecchie abitudini da piccola cittadina e stesse diventando sempre più metropoli del mondo. Decadente perchè è una città che ciclicamente continua a rialzarsi e a mutare la sua espressione dopo ogni sfortunato evento. E’ una città che porta ancora i segni del terremoto che l’ha rasa al suolo quasi interamente 300 anni fa, in quell’occasione era rimasto in piedi solamente il quartiere Alfama, è una città che giusto qualche giorno fa ha celebrato il 30esimo anniversario dell’incendio che ha bruciato tutto il quartiere Baixa e una parte del Bairro Alto e del quale porta ancora delle evidenti cicatrici.

Il quartiere Baixa è ancora tutt’oggi per metà disabitato e buona parte delle abitazioni sono inagibili. Lisbona è una città che, per il momento, lascia convivere spacciatori e tuk-tuk per turisti nello stesso piccolo quartiere. Anche se devo ammettere che in questi 4 anni, intercorsi tra la mia ultima visita nella città e ora, sono aumentati i tuk-tuk e diminuiti gli spacciatori. E’ evidente che stiamo assistendo al mutamento della città.

Jardim de Agua

Una coppia francese con cui abbiamo scambiato qualche chiacchiera al bar durante la colazione, e che vive a Lisbona da 40 anni, ci ha confessato che da qualche anno il Portogallo va particolarmente di moda nel universo turistico e questo sta cambiando molte carte in tavola. Per esempio ci raccontavano dello spopolamento dell’Alfama, antico quartiere abitato principalmente da portoghesi, “da qualche anno l’Alfama non esiste più, si è trasferito dall’altra parte del rio (il Tago), qui ormai gli affitti costano troppo, le strade sono piene di turisti e i prezzi sono aumentati, è diventato un quartiere per turisti non per portoghesi”.

L’entrata del Castello di San Jorge presa d’assalto dai turisti

Effettivamente passeggiando per la città, almeno nel mese di agosto, si ha la sensazione della piccola invasione. Dopotutto 20.000 turisti in una città come Barcellona (1.6 milioni di abitanti) dove i luoghi turistici sono ampiamente sparpagliati nel territorio ha una certa incidenza, pensare di portare lo stesso numero di turisti in una città grande un terzo ha un risultato decisamente differente.

Ma Lisbona non è solo turisti, tuk-tuk e spacciatori. Quando parliamo di Lisbona parliamo di una città con un’anima (quest’espressione l’ho usata solamente per una manciata di città nei miei racconti), un’anima che ti trascina nel suo vortice di curiosità. Stiamo parlando di una città capace di stupirti ad ogni curva, ogni edificio ha una decorazione tutta sua, e qui le mitiche Azulejos svolgono un ruolo fondamentale, il vortice di colori del quartiere Alfama si mescola con gli odori provenienti dai mille locali presenti nelle viettine strette disposte in maniera irregolare ai piedi del Castello di San Jorge. La Baixa vi stupirà per i suoi edifici e le attrazioni turistiche che ha da offrirvi, come l’Elevador o la Placa do Comercio. Visitando il Bairro Alto vi arrampicherete sulla collinetta che lo ospita, la qualche vi offrirà degli scorci meravigliosi sulla città, regalandovi il sapore della scoperta ad ogni curva, il più delle volte presentandovi davanti una scalinata ripida ripida o una discesa vertiginosa.

Insomma, possiamo affermare che Lisbona è una di quelle città da visitare almeno una volta nella vita. Rappresenta un must per i city-escaper di tutt’europa ed una scoperta per i nostri amici oltre oceano. Ma c’è un però, una cosa che dovrete fare per vivere appieno Lisbona. Lasciatele la possibilità di sorprendervi, partite senza troppi pregiudizi e senza avere un’idea della città, lasciate che sia la città stessa a regalarvela.

Uno scorcio dal Bairro Alto