Indimenticabile India – Intervista all’autrice Serena Puosi

Indimenticabile India – Intervista all’autrice Serena Puosi

Aprile 19, 2020 1 Di mircodilernia

“Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno.”

Così Terzani descriveva il sentimento viscerale che colpisce chi compie un viaggio in India. E Serena, nel suo libro, ci racconta di quanto in realtà questo continente sia davvero “indimenticabile”. L’autrice ci porta a scoprire il Rajasthan, la regione a nord dell’India, con occhi semplici e curiosi. Descrivendo in maniera semplice, senza mai annoiare il lettore con un’infinità di dettagli, lo stile di vita e i luoghi incontrati durante il suo viaggio.

Ho letto il libro di Serena poche settimane prima di partire per Nuova Delhi alla ricerca di un qualcosa capace d’emozionarmi, di trasmettermi il senso d’un viaggio in India, ero in definitiva alla disperata ricerca di informazioni circa quello che mi avrebbe aspettato all’esterno dei locali anonimi e disinfettati dell’aeroporto. Serena mi ha aiutato a comprendere quanto fosse indispensabile lo spirito d’adattamento, la pazienza e l’avere degli occhi curiosi, capaci d’osservare, comprendere e perché no? Accettare uno stile di vita così diverso dal nostro.

Intervista

Da dove è partita la necessità d’un viaggio in India?

Ho sognato un viaggio in India per anni, covando questo desiderio e alimentandolo con letture di guide e libri, pensando per molto tempo che non fosse un viaggio alla mia portata. Poi a un certo punto ho sentito che era arrivato il mio momento, ho così prenotato un volo per New Delhi. Ero affascinata da questo mondo così distante e colorato, da una cultura millenaria, da tutto ciò che avevo visto solo nei documentari in tv.

Raccontaci, cosa significa viaggiare in India, quali sfide si possono incontrare? Come reagiscono le persone incontrando viaggiatori stranieri? 

Per viaggiare in India mi sento di dire che bisognerebbe essere accoglienti, adattabili e avere molta pazienza, vi servirà tutta! Ho visitato una parte dell’India in cui ci sono molti turisti, quindi sono abituati all’accoglienza e non ho avuto particolari problemi.

Perché hai scelto il nord del paese come meta per il tuo viaggio?

Ho scelto il nord principalmente perché avevo il grande sogno di guardare con i miei occhi il Taj Mahal ad Agra, ho poi pensato di allargare il giro al Rajasthan e Varanasi perché avevo visto delle foto stupende, oltre ad aver letto dei racconti su questi luoghi che li hanno resi interessanti ancor prima di visitarli. Inoltre, il nord del paese, è avvezzo al turismo e per un primo viaggio in India volevo andare sul sicuro e non avventurarmi in posti remoti.

Puoi raccontarci un aneddoto di viaggio divertente?

La cosa più buffa che mi è successa in India è stata senza dubbio quella d’essere rincorsa da una mucca a Varanasi, ricordo d’essermi arrampicarmi su delle scale fino quasi dentro una casa per salvarmi! La mucca in India è considerata sacra, direi che questo aneddoto è divertente solo adesso che posso raccontarlo, in quel momento ho temuto il peggio!

Quale luogo ti ha colpito di più durante il tuo viaggio? E perché? 

Sono rimasta molto colpita da tutto il giro che abbiamo fatto, ogni città ha qualcosa di speciale da offrire al viaggiatore, ma se proprio devo scegliere dico Jaisalmer, perché in pochi si spingono fino alle ultimi propaggini del deserto del Thar per vederla ma ne vale davvero la pena. Si tratta di una città arroccata su delle mura in pieno deserto, una cosa davvero speciale.

Qual è stato il tuo rapporto col cibo indiano?

È stato ottimo, mi piace molto il cibo speziato e il fatto che abbiano tante scelte vegetariane mi ha permesso di godermi appieno la loro cucina. Ho sempre chiesto dei piatti poco spicy, anche se a quelle latitudini abbondano col peperoncino! Ho un debole per il pane naan e per il dahl di lenticchie.

Pensi che l’India sia una meta adatta a una viaggiatrice? Qual è stato il tuo rapportocon l’India?

Conosco ragazze che si sono avventurate da sole in India e non ci vedo niente di male se si è viaggiatrici esperte e con gli occhi aperti. Da donna, devo dire che alcune situazioni mi sono pesate in India, ad esempio quando alla reception di un hotel e al mercato si sono rivolti solo al mio compagno e non a me per parlare mi sono sentita a disagio, anche se mai in pericolo.

Pensi che l’India sia una meta adatta a una famiglia con dei figli più o meno grandi?

Su questa domanda sono un po’ titubante, nel senso che ho visitato l’India quando ancora non avevo figli, ed ora che ho due bambine vorrei potessero conoscere il mondo nella sua completezza. Mentre all’epoca ricordo d’aver provato quasi un sollievo per il fatto d’aver affrontato quel viaggio in coppia, questo forse perché è più facile adattarsi e superare momenti tosti che durante un viaggio inevitabilmente si presentano. Una buona soluzione, a mio avviso, è programmare dei viaggi così impegnativi quando i bambini hanno smesso di mettersi ogni cosa in bocca e hanno gli strumenti per capire un posto che, anche agli adulti, può causare uno shock culturale.

Perché un lettore dovrebbe avvicinarsi al mondo dei viaggi in attraverso il tuo libro? Qual è il messaggio che si propone di trasmettere ai lettori?

Il mio libro ha come scopo primario quello di avvicinare un lettore curioso a questa meta così distante dal nostro modo di vivere e dargli delle suggestioni. Non è una guida di viaggio ma c’è anche tutto il mio itinerario, quindi può essere una buona base per farsi un’idea e come supporto a una guida tradizionale. È un libro molto empatico, basato molto sulle sensazioni vissute.

Quali suggerimenti utili ti sentiresti di dare a chi, come te, vorrebbe intraprendere un viaggio in India? 

Senza dubbio quello d’essere aperti a tutto ciò che questa terra incredibile può riservarvi.

Sappiamo che oltre ad essere una mamma super impegnata gestisci un blog, vuoi parlarcene?

Grazie per l’opportunità! Il mio blog Mercoledì tutta la settimana è nato nel lontano 2008, in principio per raccontare la mia esperienza Erasmus a Lisbona, da quel momento non ho più smesso di scrivere, prima di viaggi in coppia e ora con due bambine piccole. Nel tempo il blog è diventato parte del mio lavoro e la mia principale vetrina per trovare nuovi ingaggi come copywriter. 

Per ultimo vorremmo chiederti quale messaggio vorresti mandare ai viaggiatori che, come noi, sono costretti a restare in casa in questi giorni così difficili?

Di non smettere di sognare nuove mete, perché prima o poi torneremo a viaggiare, magari in modo diverso e più consapevole. 

Vi lascio il link all’acquisto del libro di Serena PuosiIndimenticabile India. Racconti di viaggio in India del Nord tra il Rajasthan, Agra e Varanasi

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