Pamir Express – Intervista a Marco Grippa
Per questo primo articolo della nuova rubrica “Libri in Viaggio” abbiamo intervistato Marco Grippa, scrittore di Pamir Express.
Marco in Pamir Express ci accompagna a visitare un angolo di mondo di cui probabilmente la maggior parte di noi ignora persino l’esistenza, ma che cela al suo interno un fascino insospettabile. “Le repubbliche degli -Stan”. Più precisamente Marco ci trascina con la tranquillità e la serenità che lo contraddistinguono all’interno del suo viaggio tra Tagikistan e Kirghizistan, proviamo a scoprire qualcosa di più su questo libro insieme all’autore.
Perché hai deciso di scrivere Pamir Express?
Devo ammettere che non ho mai amato la scrittura durante il mio periodo scolastico, è partito tutto qualche anno fa, quando ho deciso d’aprire il mio blog (marcoeclettico.com) con la voglia di raccontare e tenere traccia dei viaggi che stavo facendo. In realtà l’idea del libro è partita quasi per sbaglio, leggendo poche righe d’un amico viaggiatore su un viaggio in Argentina, il suo racconto mi ha ispirato a iniziare questo a scrivere la mia storia.
Dovendo riassumere in poche righe il messaggio del libro cosa diresti?
Il messaggio principale per il grande pubblico è riassumibile nell’invito a partire, viaggiare e visitare di persona quei posti di cui magari sentiamo parlare per vie traverse e che a volte senza nemmeno conoscerne bene il nome abbiamo già classificato nella nostra mente, ma non è così che dovrebbe funzionare. Sono rimasto sorpreso nello scoprire delle cose diverse da ciò che mi aspettavo.
Qual’è la cosa che vorresti il lettore comprenda leggendo Pamir Express?
Sicuramente la bellezza di questi luoghi sconosciuti di cui nessuno parla, luoghi fantastici sia dal punto di vista paesaggistico che umano. Nel libro oltre ai panorami mozzafiato ho dato molto spazio agli incontri e al calore umano che ho ricevuto, nonostante la differenza linguistica.
Bene, ora facciamo un passo indietro, Ci racconteresti quando e perché ti è venuta la voglia o è sopraggiunta la necessità di partire per l’Asia centrale?
Avevo bisogno di un viaggio vero, fuori dai canali del turismo convenzionale, in luoghi inesplorati, volevo tornare a fare un viaggio dove fosse ancora possibile trovare quella sensazione d’ignoto. Volevo un posto in cui non avrei trovato catene di fast food e avrei assaggiato cibi incredibilmente diversi da quelli a cui sono abituato.
Ci potresti riassumere l’Asia centrale d’oggi in 3 parole?
Unicità, per la fisionomia delle persone che la popolano, diverse da ogni altra zona del mondo, le tradizioni e i paesaggi mozzafiato che la costellano
Ospitalità, non essendo abituati a vedere molti turisti da quelle parti, le persone del luogo ti invitano a casa loro e riescono a farti sentire il benvenuto, come dicevo prima, nonostante le barriere linguistiche
Avventura, viaggiare senza facilitazioni, in una regione dove l’inglese spesso e volentieri non aiuta più di tanto e con poche informazioni sui luoghi che si andranno a visitare giorno per giorno richiede una buona dose d’avventura
Che consiglio ti senti di dare a chi vuole avvicinarsi all’Asia centrale per la prima volta?
Partite in maniera indipendente, senza rivolgersi ad agenzie turistiche, armatevi di grande pazienza per sopportare gli imprevisti, che ci saranno, ma non preoccupatevi eccessivamente, non saranno sempre negativi.
Salutandoti e augurandoti buona fortuna per il tuo prossimo viaggio ti faccio un ultima domanda, qual’è stata la cosa più bella che hai trovato in Asia centrale secondo i tuoi gusti personali?
In realtà le cose che mi hanno colpito di più sono due, i paesaggi, davvero incredibili e la gente, l’incontro con le persone è stato davvero incredibile.
Grazie Marco per la tua disponibilità e per chi non l’avesse ancora fatto ho un consiglio per tutti voi, leggete Pamir Express, un libro fuori dagli standard, un libro che vi condurrà in terre ignote, fuori dal turismo di massa.
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